Il Bernoccolo #144 🎤 I brand attivisti vanno alla guerra
In questi giorni, tra le tante news che ci arrivano dal conflitto, quelle delle sanzioni internazionali iniziano ad essere affiancate da un altro tipo di notizie: quelle che riguardano i brand.
Il primo brand ad essere stato tirato esplicitamente in mezzo è stato SpaceX, quando Mykhailo Fedorov, Ministro ucraino della Trasformazione Digitale, ha chiesto ad Elon Musk - su Twitter - di estendere il servizio satellitare Starlink all’Ucraina per tenere attive le comunicazioni. La risposta è arrivata dieci ore dopo, sempre su Twitter, dallo stesso Elon Musk, che confermava l’attivazione. Insomma, un servizio clienti niente male. Lo stesso Fedorov ha poi tirato in ballo altre digital companies come Netflix, Google, Apple. E non sappiamo se per questo o se per scelta autonoma, ma queste hanno risposto, ciascuna a proprio modo, sospendendo del tutto le proprie attività nel Paese o bloccando l’accesso ai propri servizi alla Russia. Forse avrete visto le lunghe code all’ingresso della metro di Mosca perché gli utenti non riuscivano più a usare Apple Pay per pagare il biglietto. Oppure pensate a Google che ha disattivato la funzione “traffico” su Google Maps per l’Ucraina, così da non rivelare i movimenti delle truppe di Zelensky e dei civili. E non solo digital companies: anche l’entertainment - Disney, Warner, Sony - hanno bloccato le nuove release in Russia. Ma anche molte aziende “fisiche” come IKEA, DHL, Fedex, UPS, e poi MSK e MAERSK, società di shipping, Ford Motor, Hyundai, Nokia, isolano la terra di Putin. Il colpo più duro, probabilmente, è arrivato dagli attori più improbabili: BP ed Exxon Mobil, che hanno scelto di lasciare la Russia con un impatto pesantissimo sulla sua industria petrolifera.
È l’evoluzione più estrema del brand activism o è solo un calcolo di rischio? Di sicuro ci illustra bene il ruolo che i brand rivestono nel mondo di oggi. A volte ci piace dire che sono più potenti di molte nazioni. È chiaramente un’esagerazione, ma qualcosa di vero c’è. Non c’è più una netta distinzione tra un paese, un brand, un CEO, un primo ministro, un hacker.
La capacità di produrre effetti sul reale è più distribuita di quanto fosse una volta, e nel digitale questo appiattimento - quello che qualcuno chiama “context collapse” - diventa evidente. E poi, che succede?
🎶 🎶 La colonna sonora di questa puntata è Concierto de Aranjuez
Benvenuti alla puntata numero 144 de “Il Bernoccolo”, il podcast che parla di comunicazione, tecnologia e cultura nel mondo post-digitale. Questa puntata è stata registrata il 3 Marzo 2022.
Con Andrea Ciulu e Pasquale Borriello.
I link commentati in questa puntata
Spotify Shutters Russia Office, Removes All RT and Sputnik Content
Apple Stops Selling Products in Russia, Limits App Store, Apple Pay and Maps - CNET
SpaceX Starlink satellite internet terminals arrive in Ukraine
Disney, Warner Bros., Sony pausing film releases in Russia over Ukraine invasion
Ukraine Sets up 'Send Putin to Jupiter' Fundraiser to Help Rebuild Country
Embargo soft contro Mosca: Msc e Maersk cancellano gli scali nei porti russi
Woman teaches people how to drive abandoned tanks in TikTok tutorials
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