Il Bernoccolo #139 🎤 Virtual Fashion tra Metaverso e NFT
ilbernoccolo.substack.com
Non tutti capiscono la moda. E decisamente non tutti capiscono il metaverso. Figuriamoci quanto può essere difficile capire la virtual fashion, o come la chiama qualcuno, cryptofashion. È forse il fenomeno più evidente in questo mondo virtuale ancora oscuro: se la maggior parte dei brand cerca di orientarsi, i brand di moda hanno già fiutato l’opportunità e si stanno lanciando nel “meta” con grande disinvoltura. Marchi come Givenchy, Balenciaga, Karl Lagerfeld, Gucci, ma anche Nike e Adidas stanno entrando in una nuova pelle - o forse dovremmo dire skin - digitale. Ma non lo stanno facendo tutti allo stesso modo. C’è chi - come Givenchy, Lagerfeld e Adidas - si accontenta per ora di lanciare delle capsule NFT, per vedere l’effetto che fa. C’è chi - come Nike - investe più pesantemente, comprando aziende come RTFKT, che gli item virtuali li crea. C’è chi - come Balenciaga e Gucci - si affaccia nei mondi virtuali già esistenti con la missione di vestire gli avatar. Ma anche la definizione stessa di virtual fashion varia. Ci sono i capi digitali che hanno un corrispettivo fisico. Ci sono capi unicamente digitali pensati per essere indossati da persone reali grazie alla realtà aumentata. E poi ci sono capi pensati per essere indossati dagli avatar. A questo, si aggiungono i collectible. Le altre industry devono prendere nota? Con calma: il fashion ha sempre interesse a cavalcare l’hype e le scommesse virtuali dei grandi brand non hanno necessariamente obiettivi commerciali. L’obiettivo, però, è chiaro: provare a seguire un pubblico che non sta cambiando solo abitudini, ma che potrebbe trasferirsi in un mondo del tutto nuovo.
Il Bernoccolo #139 🎤 Virtual Fashion tra Metaverso e NFT
Il Bernoccolo #139 🎤 Virtual Fashion tra…
Il Bernoccolo #139 🎤 Virtual Fashion tra Metaverso e NFT
Non tutti capiscono la moda. E decisamente non tutti capiscono il metaverso. Figuriamoci quanto può essere difficile capire la virtual fashion, o come la chiama qualcuno, cryptofashion. È forse il fenomeno più evidente in questo mondo virtuale ancora oscuro: se la maggior parte dei brand cerca di orientarsi, i brand di moda hanno già fiutato l’opportunità e si stanno lanciando nel “meta” con grande disinvoltura. Marchi come Givenchy, Balenciaga, Karl Lagerfeld, Gucci, ma anche Nike e Adidas stanno entrando in una nuova pelle - o forse dovremmo dire skin - digitale. Ma non lo stanno facendo tutti allo stesso modo. C’è chi - come Givenchy, Lagerfeld e Adidas - si accontenta per ora di lanciare delle capsule NFT, per vedere l’effetto che fa. C’è chi - come Nike - investe più pesantemente, comprando aziende come RTFKT, che gli item virtuali li crea. C’è chi - come Balenciaga e Gucci - si affaccia nei mondi virtuali già esistenti con la missione di vestire gli avatar. Ma anche la definizione stessa di virtual fashion varia. Ci sono i capi digitali che hanno un corrispettivo fisico. Ci sono capi unicamente digitali pensati per essere indossati da persone reali grazie alla realtà aumentata. E poi ci sono capi pensati per essere indossati dagli avatar. A questo, si aggiungono i collectible. Le altre industry devono prendere nota? Con calma: il fashion ha sempre interesse a cavalcare l’hype e le scommesse virtuali dei grandi brand non hanno necessariamente obiettivi commerciali. L’obiettivo, però, è chiaro: provare a seguire un pubblico che non sta cambiando solo abitudini, ma che potrebbe trasferirsi in un mondo del tutto nuovo.