Il Bernoccolo #152 🎤 Twitter ai tempi di Elon Musk
ilbernoccolo.substack.com
Alla fine ci è riuscito. Dopo un po’ di tentennamenti, Elon Musk si è comprato Twitter per 44 miliardi di dollari, innescando - com’era prevedibile - un dibattito senza fine. Tutto in questa notizia è controverso: la figura di Elon Musk, la natura della piattaforma, il tema della libertà di parola che Musk ha più volte evocato. I mercati sembrano cautamente entusiasti, i dipendenti di Twitter sono cautamente terrorizzati, gli utenti si spaccano tra le due posizioni. Il problema è che non si capisce bene perché Musk abbia deciso di comprare la piattaforma. Una possibile lettura è quella puramente riconducibile al business: Twitter è, tra i social, quello che negli anni più ha deluso le aspettative di crescita, e che ha stentato ad innovare. Elon Musk potrebbe vederla come un’opportunità, una sfida imprenditoriale. Ma Twitter è un social diverso dagli altri, perché qui si confronta l’opinione pubblica. Su nessun’altra piattaforma si può assistere a scambi diretti e senza filtri tra capi di stato, giornalisti, imprenditori. È vero, Twitter ha appena duecento milioni di utenti contro i circa due miliardi di Facebook, ma su Twitter c’è Zelensky mentre su Facebook c’è tuo cugino. E su Twitter c’è anche Elon Musk, con oltre 80 milioni di follower. Un social relativamente piccolo, quindi, ma nevralgico. È quindi comprensibile l’agitazione che hanno prodotto le dichiarazioni di Elon Musk e che indirizzano verso una lettura più “ideologica” dell’acquisizione. Il miliardario ha infatti affermato di voler riportare la libertà di parola su Twitter. Ma ha anche accusato la piattaforma di essere troppo di sinistra (un’accusa non troppo diversa da quella rivolta a Netflix), così come si è proposto di verificare tutti gli utenti. Sono affermazioni in parte contraddittorie, che sembrano ignorare - più o meno consapevolmente - le complessità dei temi in questione e persino i precedenti tentativi di Twitter di affrontarli. Forse Musk ha davvero un piano geniale per trasformare Twitter in qualcosa di nuovo e di migliore, oppure il risultato potrebbe essere qualcosa di più simile ai tunnel della Boring Company, costruiti da Musk per combattere il traffico salvo poi bloccarsi perché… c’era traffico nel tunnel.
Il Bernoccolo #152 🎤 Twitter ai tempi di Elon Musk
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Il Bernoccolo #152 🎤 Twitter ai tempi di Elon Musk
Alla fine ci è riuscito. Dopo un po’ di tentennamenti, Elon Musk si è comprato Twitter per 44 miliardi di dollari, innescando - com’era prevedibile - un dibattito senza fine. Tutto in questa notizia è controverso: la figura di Elon Musk, la natura della piattaforma, il tema della libertà di parola che Musk ha più volte evocato. I mercati sembrano cautamente entusiasti, i dipendenti di Twitter sono cautamente terrorizzati, gli utenti si spaccano tra le due posizioni. Il problema è che non si capisce bene perché Musk abbia deciso di comprare la piattaforma. Una possibile lettura è quella puramente riconducibile al business: Twitter è, tra i social, quello che negli anni più ha deluso le aspettative di crescita, e che ha stentato ad innovare. Elon Musk potrebbe vederla come un’opportunità, una sfida imprenditoriale. Ma Twitter è un social diverso dagli altri, perché qui si confronta l’opinione pubblica. Su nessun’altra piattaforma si può assistere a scambi diretti e senza filtri tra capi di stato, giornalisti, imprenditori. È vero, Twitter ha appena duecento milioni di utenti contro i circa due miliardi di Facebook, ma su Twitter c’è Zelensky mentre su Facebook c’è tuo cugino. E su Twitter c’è anche Elon Musk, con oltre 80 milioni di follower. Un social relativamente piccolo, quindi, ma nevralgico. È quindi comprensibile l’agitazione che hanno prodotto le dichiarazioni di Elon Musk e che indirizzano verso una lettura più “ideologica” dell’acquisizione. Il miliardario ha infatti affermato di voler riportare la libertà di parola su Twitter. Ma ha anche accusato la piattaforma di essere troppo di sinistra (un’accusa non troppo diversa da quella rivolta a Netflix), così come si è proposto di verificare tutti gli utenti. Sono affermazioni in parte contraddittorie, che sembrano ignorare - più o meno consapevolmente - le complessità dei temi in questione e persino i precedenti tentativi di Twitter di affrontarli. Forse Musk ha davvero un piano geniale per trasformare Twitter in qualcosa di nuovo e di migliore, oppure il risultato potrebbe essere qualcosa di più simile ai tunnel della Boring Company, costruiti da Musk per combattere il traffico salvo poi bloccarsi perché… c’era traffico nel tunnel.