Il Bernoccolo #163 🎤 La campagna elettorale più brutta di sempre?
ilbernoccolo.substack.com
È quasi una tradizione. Ci piace raccontare le campagne elettorali italiane, soprattutto i loro risvolti di comunicazione, ma raramente ne abbiamo vista una così confusa e affrettata come quella in corso. Nulla di sorprendente, intendiamoci. Il pochissimo tempo rimasto a disposizione tra la caduta del Governo e la data fissata per le elezioni - che vi ricordiamo, è il 25 Settembre - ha fatto sì che la maggior parte dei partiti e dei candidati arrivasse impreparata a un appuntamento così importante. È particolarmente evidente come non ci sia stato tempo né modo di lavorare veramente ai contenuti. Quello che abbiamo visto, invece, è soprattutto uno scontro diretto, personale, molto spesso anche un po' goffo. È stata la campagna dei politici su Tik Tok: una galleria degli orrori che ci saremmo volentieri risparmiati. Nessuno si è dimostrato del tutto libero dal giovanilismo tossico che tutti noi associamo al Meme di Steve Buscemi. Gli stessi messaggi delle campagne hanno lasciato a desiderare. Quasi tutti si sono orientati su una singola parola chiave: “Pronti”, “Credo”, “Scegli”. Quasi tutte campagne che hanno prestato da subito il fianco a chi voleva smontarle. È vero, è una tradizione, ma quest'anno è stato particolarmente facile. Va detto che oltre ad essere una campagna elettorale particolarmente brutta, è anche una campagna particolarmente cupa: perché si svolge nell'attesa di un inverno difficile nel pieno di una crisi, all’ombra di sospetti ulteriormente rafforzati dalle ultime dichiarazioni dell'intelligence americana. Anziché rassicurare un paese smarrito, in difficoltà, questa campagna non fa che aumentare le incertezze. A questo punto, meglio stare su TikTok.
Il Bernoccolo #163 🎤 La campagna elettorale più brutta di sempre?
Il Bernoccolo #163 🎤 La campagna elettorale…
Il Bernoccolo #163 🎤 La campagna elettorale più brutta di sempre?
È quasi una tradizione. Ci piace raccontare le campagne elettorali italiane, soprattutto i loro risvolti di comunicazione, ma raramente ne abbiamo vista una così confusa e affrettata come quella in corso. Nulla di sorprendente, intendiamoci. Il pochissimo tempo rimasto a disposizione tra la caduta del Governo e la data fissata per le elezioni - che vi ricordiamo, è il 25 Settembre - ha fatto sì che la maggior parte dei partiti e dei candidati arrivasse impreparata a un appuntamento così importante. È particolarmente evidente come non ci sia stato tempo né modo di lavorare veramente ai contenuti. Quello che abbiamo visto, invece, è soprattutto uno scontro diretto, personale, molto spesso anche un po' goffo. È stata la campagna dei politici su Tik Tok: una galleria degli orrori che ci saremmo volentieri risparmiati. Nessuno si è dimostrato del tutto libero dal giovanilismo tossico che tutti noi associamo al Meme di Steve Buscemi. Gli stessi messaggi delle campagne hanno lasciato a desiderare. Quasi tutti si sono orientati su una singola parola chiave: “Pronti”, “Credo”, “Scegli”. Quasi tutte campagne che hanno prestato da subito il fianco a chi voleva smontarle. È vero, è una tradizione, ma quest'anno è stato particolarmente facile. Va detto che oltre ad essere una campagna elettorale particolarmente brutta, è anche una campagna particolarmente cupa: perché si svolge nell'attesa di un inverno difficile nel pieno di una crisi, all’ombra di sospetti ulteriormente rafforzati dalle ultime dichiarazioni dell'intelligence americana. Anziché rassicurare un paese smarrito, in difficoltà, questa campagna non fa che aumentare le incertezze. A questo punto, meglio stare su TikTok.