Il Bernoccolo #119 🎤 Il gaming non è più un gioco
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Se vi dico entertainment, a cosa pensate? Al cinema? O alla musica? I numeri suggeriscono altro: dovreste pensare al gaming. Nel 2020, i giochi hanno prodotto un fatturato globale di 166 miliardi di dollari: quattro volte quello del cinema e otto volte quello della musica. Si calcola che nel mondo ci siano 2,7 miliardi di gamer, praticamente un terzo della popolazione mondiale. Il gaming è diventato in pochi anni la forma dominante di entertainment e questo significa due cose. La prima è che i giochi diventano il palcoscenico più ambito: gran parte dell’attenzione globale si riversa proprio qui. I brand lo hanno capito e cercano nuovi modi di farsi trovare da questa audience. Da Louis Vuitton fino alla NBA. Ora ci stanno arrivando anche i produttori di contenuti, come Netflix, che potrebbe lanciare a breve il suo servizio di cloud gaming. La seconda conseguenza è che il gaming - oltre che palcoscenico - è oggi una cultura importantissima e il suo linguaggio inizia ad essere universale come prima è stato quello del cinema e quello della musica. Dai giochi più famosi nascono film e serie tv che non sono più di nicchia come potevano essere dieci o vent’anni fa. Pensate al successo di The Witcher. Ma anche i brand imparano a parlare come il gaming, o almeno ci provano, come dimostra il caso di Balenciaga.
Il Bernoccolo #119 🎤 Il gaming non è più un gioco
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Il Bernoccolo #119 🎤 Il gaming non è più un gioco
Se vi dico entertainment, a cosa pensate? Al cinema? O alla musica? I numeri suggeriscono altro: dovreste pensare al gaming. Nel 2020, i giochi hanno prodotto un fatturato globale di 166 miliardi di dollari: quattro volte quello del cinema e otto volte quello della musica. Si calcola che nel mondo ci siano 2,7 miliardi di gamer, praticamente un terzo della popolazione mondiale. Il gaming è diventato in pochi anni la forma dominante di entertainment e questo significa due cose. La prima è che i giochi diventano il palcoscenico più ambito: gran parte dell’attenzione globale si riversa proprio qui. I brand lo hanno capito e cercano nuovi modi di farsi trovare da questa audience. Da Louis Vuitton fino alla NBA. Ora ci stanno arrivando anche i produttori di contenuti, come Netflix, che potrebbe lanciare a breve il suo servizio di cloud gaming. La seconda conseguenza è che il gaming - oltre che palcoscenico - è oggi una cultura importantissima e il suo linguaggio inizia ad essere universale come prima è stato quello del cinema e quello della musica. Dai giochi più famosi nascono film e serie tv che non sono più di nicchia come potevano essere dieci o vent’anni fa. Pensate al successo di The Witcher. Ma anche i brand imparano a parlare come il gaming, o almeno ci provano, come dimostra il caso di Balenciaga.